Il settore del commercio a Brindisi rappresenta, da sempre, uno dei fattori di maggiore sviluppo di una realtà, geograficamente, posta al confine con altri Comuni di grande attrattiva (Ostuni, Lecce, Ceglie Messapico, ecc.) e che garantiscono alla nostra città la possibilità di sfruttare, anche solo indirettamente, l’enorme flusso di turisti.
L’importanza di tale settore è confermata, inoltre, dai dati forniti dalla locale Camera del Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato (CCIAA), dai quali risulta che, nella città di Brindisi, le attività rivenienti dai settori del commercio, servizi e turismo ricoprono circa un mezzo (1/2) di tutte le attività produttive insistenti nel territorio comunale.
Questo settore, in questi anni, ha comunque subito un forte ridimensionamento, dovuto a fattori sia interni sia esterni che hanno condizionano il settore commerciale e costretto gli operatori ad una condizione di incertezza e di precarietà che ha frenato gli investimenti e lo sviluppo, a discapito di una crescita che sembrava ormai cosa certa e di uno sviluppo indispensabile per risolvere i problemi di un territorio come quello brindisino. Per venire incontro alla crisi economica, è necessario individuare un nuovo sistema di sviluppo del nostro comune che, sfruttando gli interventi di riqualificazione urbana della nostra città , porti ad uno sviluppo organico del comparto ed all’individuazione degli strumenti opportuni per risollevare e sostenere il commercio, oggi principale risorsa economica rimasta.
Oggi i commercianti del Centro si trovano ad affrontare un aumento generalizzato dei costi di struttura, soprattutto a causa dell’aumento degli affitti e, al contempo, vedono una contrazione delle vendite dovuta ad una inaccessibilità del centro storico da parte dei cittadini residenti nelle zone periferiche e da parte degli abitanti delle città limitrofe e dei turisti in genere.
Per cercare di porre un freno a questa situazione è indispensabile cercare di riportare la gente a frequentare il Centro Storico, naturale luogo di incontro e di scambio commerciale, nonché patrimonio dell’intera città; per far questo bisogna però, innanzitutto, educare i brindisini ad una “nuova mobilità”, cioè spingerli ad utilizzare mezzi di trasporto alternativi quali i mezzi pubblici ed, al contempo, mettere a disposizione dei cittadini residenti in altri comuni aree di parcheggio ben collegate al centro cittadino e facilmente raggiungibili; i turisti in genere non dovranno più accedere al centro cittadino alla ricerca di un luogo di sosta, dovranno invece trovare parcheggio nelle principali zone di accesso alla città vecchia ed usufruire di un servizio navetta che li conduca direttamente al cuore della città.
In questo modo si otterrà il duplice beneficio di decongestionare il traffico urbano che, come detto, oggi è messo in crisi dalla modifica dell’assetto urbanistico e l’ulteriore, ma non secondario vantaggio di rivitalizzare un area commerciale oggi fortemente compromessa.

Obiettivi
Gli obiettivi che la nostra associazione, attraverso il presente progetto, cerca di perseguire sono:

  1. educare i cittadini residenti nella città di Brindisi all’utilizzo dei mezzi pubblici;
  2. decongestionare il traffico urbano, oggi fonte di inquinamento e di problemi per molte strade del centro storico;
  3. riportare i cittadini residenti nei comuni limitrofi a frequentare e rivitalizzare la nostra città, anche e soprattutto in vista di un futuro sviluppo turistico della zona;
  4. portare in città una parte dell’enorme flusso di turisti che ogni estate affolla i comuni limitrofi, per far conoscere e promuovere la nostra città.

Noi riteniamo che, solo attraverso un lavoro di questo tipo, che passi dall’educazione dei nostri concittadini all’uso dei mezzi pubblici e dalla promozione di zone di sosta oggi sottovalutate e, di conseguenza, inutilizzate, si possa riuscire in tempi brevi a risolvere il problema della mobilità urbana nel centro di Brindisi; occorre far presente che, la mancanza di parcheggi e la difficoltà di movimento dei mezzi pubblici, hanno impedito la giusta valorizzazione di una zona commerciale la cui fruibilità dovrebbe essere garantita alla collettività che, in ultima analisi, a sopportato l’onere economico per il suo rifacimento.

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