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Torino: “Natale fra i libri per i piemontesi, vendite in crescita del 18/20%. Sale anche la spesa media: 223 euro (+6%)”.

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Il presidente Banchieri: “C’è qualche piccolo segnale positivo, ma la crisi dei consumi non è finita”

Torino: Natale di lettura per i piemontesi. Sono i libri, infatti, a costituire la vera sorpresa positiva delle imminenti feste. Fra i commercianti interpellati da Confesercenti sono proprio i librai a dichiararsi i più soddisfatti delle vendite, che aumentano del 18/20% rispetto allo scorso anno. Più in generale, è la spesa media a crescere: 223 euro rispetto ai 197 del 2022, con un aumento nominale di quasi il 12%, ridotto però a circa il 6% reale se si tiene conto dell’inflazione.

“Dalla nostra indagine fra commercianti e consumatori – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino – emerge questo piccolo risultato incoraggiante. Esso, però, non rappresenta certamente un punto di svolta rispetto alla crisi dei consumi, che condiziona ancora pesantemente le scelte dei piemontesi. I consumatori che dichiarano di voler contenere la spesa per i regali di Natale 2023 sono il 43%: una quota in diminuzione rispetto al 47% dello scorso anno, ma ancora rilevante. Speriamo in una accelerazione finale che, anche grazie alle tredicesime, confermi e migliori questo trend: se non altro, avremo avuto un Natale leggermente migliore di quello dello scorso anno. Ma – conclude Banchieri – i consumi rimangono deboli e non saranno due o tre settimane in controtendenza a ‘salvare’ un anno pieno di difficoltà, a cui segue un 2024 che temiamo in frenata”.

Dove si acquista

Secondo il sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti, il retail fisico continua ad avere un ruolo centrale negli acquisti di Natale e le attività di vicinato vengono scelte dal 20% dei consumatori. A sorpresa, si assiste a una crescita della preferenza per i negozi di quartiere da parte dei più giovani con un’età compresa tra i 18 ed i 34 anni, con una quota passa dal 20 al 22%. Il 14%, invece, si rivolgerà ad un mercatino per comprare almeno uno dei regali da mettere sotto l’albero. Ma per molti le piattaforme sono diventate ormai indispensabili: in crescita la vendita diretta via web, con la quota di chi acquisterà online direttamente dal sito del produttore che sale dal 21 al 23%. Soprattutto, si consolida la prevalenza delle grandi piattaforme di eCommerce, cui intende rivolgersi il 68% degli intervistati, rispetto al 63% dello scorso anno.

Che cosa si regala

Nella classifica delle intenzioni di acquisto per i regali al primo posto si confermano i capi d’abbigliamento (51%), seguiti dai prodotti di profumeria (45%) e dai libri (44%). Poi giochi e giocattoli (38%), accessori di moda (33%), regali gastronomici (29%), prodotti tecnologici e regali di gioielleria (entrambi al 24%), arredamento e prodotti per la casa, calzature e videogiochi (tutti al 20%). Il 10%, invece, segnala l’intenzione di regalare un viaggio o una vacanza, un dato in ascesa rispetto al 7% dello scorso anno.

I commercianti: piccoli segnali di ripresa

Gran parte dei commercianti interpellati da Confesercenti riscontra una piccola ripresa rispetto allo scorso anno, con acquisti iniziati già nel weekend lungo dell’8 dicembre (non fu così nel 2022) e proseguiti in quello appena trascorso; il calendario offre ancora un fine settimana di acquisti prima di Natale e tutti sperano che le tredicesime diano una mano. L’abbigliamento rimane la prima scelta, ma purtroppo si ripete il fenomeno degli scorsi anni. Stretto fra gli sconti del Black Friday e gli imminenti saldi, il settore non riesce, come nel passato, a ottenere risultati significativi in occasione delle festività natalizie: i clienti ci sono, ma lo scontrino medio è in calo. Come si è detto, crescono i libri, pur rimanendo terzi nella classifica delle preferenze.

Stelle di Natale in crescita (+15%), giù gli abeti (-10%)

Un altro settore in crescita è quello dei fiori: la stella di Natale si conferma la regina delle feste: le vendite dell’omaggio floreale natalizio per eccellenza registrano un incremento del 15% rispetto allo scorso anno. In calo, invece, gli acquisti dei classici abeti di Natale (-10%). “Si prediligono anche – dicono i fioristi – composizioni con bacche, vischio e agrifoglio in stile anglosassone, che registrano un +40% sul 2022, e vengono utilizzate molto come regalo per parenti e amici, ma anche come centrotavola od ornamento per porte e muri. Buoni risultati, in termini di prenotazioni e vendite, anche per ciclamini, rose e cactus di Natale”.

L’alimentare non delude

Al di là della spesa per i regali, tiene e migliora le posizioni l’alimentare, a conferma che i piemontesi non rinunciano alla spesa per il cenone e il pranzo di Natale. La spesa alimentare – dicono gastronomi, alimentaristi, macellai e pasticceri – ha avuto un incremento: i primi dati – che gli operatori sperano di migliorare, trattandosi di prodotti che si acquistano soprattutto negli ultimi giorni – indicano un più 10%. Si assiste, in particolare, alla conferma di una tendenza già riscontrata negli ultimi anni: i piemontesi preferiscono scegliere panettoni e pandori artigianali e – più in generale – si riscontra un ritorno ai prodotti del territorio.

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