«Il Black Friday è stato importato senza alcuna regola: i negozianti abruzzesi sono spaesati e indeboliti, perché senza regole chiare il Black Friday che negli Usa dura un giorno, in Italia arriva a durare un mese intero, erodendo in maniera considerevole il bilancio dei negozi. È urgente una regolamentazione Ue». Lo affermano Marina Dolci e Franco Menna, coordinatori dei negozi del settore moda aderenti a Fismo-Confesercenti in Abruzzo. «Il mercato italiano si regola sulle abitudini dei consumatori italiani e sulle loro disponibilità economiche, e il Black Friday è stato importato creando una ennesima occasione di sconto massivo che per di più arriva prima degli acquisti natalizi, che invece in Italia rappresentano una voce insostituibile del bilancio dei negozi – affermano Dolci e Menna, titolari di due storici negozi di abbigliamento e calzature nei centri di Pescara e Vasto – ecco perché il numero di negozi indipendenti che aderisce al Black Friday è in calo. E per questo, assieme alla Fismo-Confesercenti nazionale, stiamo chiedendo una profonda revisione delle regole, già a partire dalla Legge annuale sulle PMI, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme: il Black Friday si configura come un ulteriore saldo che va a prosciugare le vendite di Natale con un terzo dei regali che saranno acquistati in questi giorni. Il commercio italiano non ha bisogno di questo far west con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante».
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