Verde, percorsi benessere, orto botanico, vivaismo: ecco come la recinzione può diventare un fattore condiviso. La città si rende sicura se tutti ci sentiamo coinvolti: categorie, cittadini, forze politiche
Sicurezza, decoro, Dmo sono le priorità per la vita delle imprese alberghiere e turistiche e per l’occupazione, nell’attesa di una strategia per la rinascita delle attività termali.
Riguardo la sicurezza, Confesercenti Pistoia è stata molto attiva con i presidenti di Assohotel Giovanni Biondi e di Unim Michela Caruso e ha apprezzato gli interventi delle forze dell’ordine per le azioni di vigilanza svolte particolarmente in pineta. Questa è la strada da percorrere con continuità ed efficacia, con interventi urgenti nei punti critici. Non si può consentire la distruzione della pineta e l’occupazione di altri parti della città, rese infrequentabili con grave danno d’immagine. Con pragmatismo va garantita perciò una vigilanza costante.
Confesercenti sostiene la disponibilità dell’amministrazione comunale a fare ricorso anche alla vigilanza privata, seguendo gli esempi di altri comuni, quali Empoli e Firenze, che hanno finanziato i costi e delegato le categorie economiche alla relativa attuazione. La richiesta avanzata dal Comune alle associazioni di partecipare alla spesa per la sicurezza deve essere presa in considerazione nel quadro di un progetto complessivo che può essere denominato “Città sicura”, da elaborare con competenze e professionalità, definendo anche le varie responsabilità. Questo è il punto centrale per garantire tempestività, continuità, efficacia degli interventi.
La vigilanza privata è una scelta importante, ma non esaustiva, perché devono essere coinvolte le forze dell’ordine e coordinate le azioni di realizzare. Tra queste va considerata rilevante l’applicazione della convenzione emanata dalla prefettura per la rete di telecamere da parte delle imprese collegate con polizia e carabinieri per il controllo e l’individuazione di eventuali responsabili di violenze e altro. Questo è un primo onere a carico delle imprese. La città si rende sicura se tutti ci sentiamo coinvolti, a iniziare dalle categorie economiche, dalle forze sociali, politiche e culturali, dai cittadini.
A proposito della sicurezza in pineta Confesercenti sostiene l’allarme lanciato dal presidente di Assohotel Giovanni Biondi. Si tratta infatti di un bene essenziale e non possono essere permessi la sua distruzione o consentito il suo declino. La proposta della chiusura pone aspetti complessi, ma sulle grandi questioni della rinascita di Montecatini le divisioni devono scomparire e far posto alla condivisione. Oggi la chiusura è una soluzione che può non essere accolta con favore da parte di tutti. Riflettiamo, invece, su un progetto e sul prodotto pineta: difendere cioè il bene e dare una nuova capacità attrattiva, con la gestione professionale del verde, percorsi per il benessere, realizzazione di un orto botanico coinvolgendo il vivaismo. Occorre anche qui una progettualità fatta da professionisti: li abbiamo vicini nella nostra provincia. Il progetto è indispensabile anche per chiedere i finanziamenti necessari alla sua realizzazione. In questo quadro allora, in una parte della pineta la recinzione può essere un fattore condiviso, perché utile alla tutela degli investimenti e dei servizi attuati, oltre a offrire un prodotto a turisti e residenti. Sarebbe sciocco dividersi su chiusura si, chiusura no: uniamoci per discutere e decidere come dovrebbe essere la pineta che vogliamo.
Riguardo al Dmo, infine, Confesercenti rinnova al sindaco, alla maggioranza e all’opposizione l’appello di fare presto, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ma anche con la volontà da parte di tutti, sui temi del futuro di Montecatini Terme, di ricercare una condivisione e di essere sempre costruttivi.
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