Al centro dei lavori dell’Assemblea la condizione di grande difficoltà delle imprese del commercio e del turismo, conseguenza della guerra in atto nell’est dell’Europa che segue gli anni di crisi causati dalla pandemia e le prospettive per il 2023
Si è svolta all’Hotel I Portici di Bologna, l’Assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna.
Oltre ai Presidenti e Direttori delle undici Confesercenti della regione, presenti fisicamente, erano oltre un centinaio i membri dell’Assemblea collegati in videoconferenza.
Al tavolo dei relatori il Presidente di Confesercenti, Dario Domenichini, il Direttore Marco Pasi e gli Assessori regionali al Bilancio Paolo Calvano e al Commercio, Turismo e Trasporti, Andrea Corsini. Collegata online da Roma, la Presidente nazionale dell’Associazione, Patrizia De Luise, mentre il Vice Segretario generale di Unioncamere, Guido Caselli, indisposto, ha inviato un suo intervento scritto.
Al centro dei lavori dell’Assemblea la condizione di grande difficoltà delle imprese del commercio e del turismo, conseguenza della guerra in atto nell’est dell’Europa che segue gli anni di crisi causati dalla pandemia e le prospettive per il 2023.
Sull’urgenza di varare provvedimenti contro il caro energia che colpisce imprese e famiglie, si è innanzitutto soffermato il presidente di Confesercenti E.R. Dario Domenichini nella sua relazione: “Per ridurre i prezzi dell’energia è fondamentale fermare la speculazione. Per questo, abbiamo chiesto, fra l’altro, che l’IVA applicata su gas, luce e acqua, beni primari, sia ridotta se non addirittura abolita”. Il Presidente ha poi spiegato come ci siano azioni da compiere nell’immediato e nel medio termine: servono da subito crediti d’imposta, rateizzazione delle bollette e ogni provvedimento utile a lasciare liquidità alle imprese. Nel medio termine serviranno invece incentivi per la transizione green, in linea con le norme europee e nazionali. Su questo fronte Domenichini ha comunque ricordato l’efficace azione del consorzio “Innova Energia” di Confesercenti, a cui aderiscono più di quattromila aziende, che ha consentito di ridurre notevolmente l’impatto dei costi energetici per le imprese associate.
Altri temi rilevanti, toccati da Domenichini, sono stati il calo dei consumi, sui quali chiede interventi per rilanciarli (come ad esempio la detassazione delle tredicesime in vista del Natale), e le politiche del lavoro, con le richieste dell’Associazione dell’alleggerimento del carico tributario anche sui futuri aumenti contrattuali e di tagliare drasticamente il cuneo fiscale, taglio che nella bozza di bilancio dello Stato per il 2023 del nuovo Governo risulta ancora decisamente insufficiente.
“Occorre inoltre – ha continuato – avviare una profonda riflessione fra tutti i soggetti coinvolti, dalle Associazioni, ai Sindacati e alle Istituzioni, per capire come superare il paradosso per cui, da una parte le imprese non trovano personale e, dall’altra, vi siano tante persone in grado di lavorare che vivono di misure assistenziali. E‘ necessario quindi rivedere l’attuale sistema di ammortizzatori sociali, mettendo la formazione e il reinserimento nel mondo del lavoro al centro del dibattito sugli strumenti in grado di rendere più flessibile la ricerca del personale.”
Altro tema caldo della sua relazione, è stato quello della concorrenza sleale da parte delle grandi piattaforme del commercio elettronico che sono assoggettate a un’imposizione fiscale praticamente inesistente.
Relativamente all’imposizione fiscale per Domenichini serve una generale riduzione per le imprese della tassazione, anche delle imposte locali
Sul tema dei pagamenti elettronici, se si vuole realmente favorire lo sviluppo, secondo Domenichini devono essere abbassate le commissioni sui pagamenti, i costi bancari e sospese le sanzioni per chi non accetta pagamenti con bancomat e carte di credito, in attesa di una norma meno impattante sulle imprese.
Altra voce gravosa per le aziende è quella delle locazioni commerciali, superabile reintroducendo la cedolare secca per i proprietari che applicano affitti calmierati, norma che da tempo Confesercenti chiede venga ripristinata.
Tuttavia per Domenichini non è sufficiente solo la riduzione dei costi per salvaguardare le imprese: servono incentivi e agevolazioni per lo sviluppo, l’innovazione e gli investimenti, in particolare per la digitalizzazione e la transizione ecologica. E’ importante che con le risorse dei fondi europei PNRR, FESR, FSE, si prevedano capitoli di spesa dedicati al commercio di vicinato e alle piccole e microimprese del turismo e dei pubblici esercizi, attraverso bandi tarati sulle loro dimensioni e sulla loro capacità d’investimento. Su questo punto Domenichini riconosce il buon livello di concertazione con la nostra Regione che sta producendo risultati importanti e migliorativi con l’emanazione dei primi bandi, anche se le modalità di presentazione delle domande legate ai click day andrebbero corrette.
Una questione di cui si parla poco, ma causa anch’essa della chiusura di diverse attività commerciali, è la mancanza di ricambio generazionale, ostacolato da difficoltà burocratiche ed economiche per subentrare in un’attività, superabili con agevolazioni fiscali e semplificazioni che lo favoriscano.
Il Presidente ha poi sottolineato l’importanza della governance delle iniziative a sostegno dei progetti di valorizzazione dei centri storici e delle attività commerciali, da cui l’esigenza di una rivisitazione della Legge 41/97 per renderla più adeguata ai tempi. La recentissima costituzione dei due nuovi ClustER, uno dedicato al Turismo e uno dedicato all’Economia urbana contribuirà a portare idee e risorse per il rilancio del commercio.
Sostegno alle imprese significa, per Domenichini, anche maggiore qualità e sicurezza dei nostri centri storici; valorizzando ad esempio le fiere e i mercati su area pubblica, un settore economico importante che contribuisce a rendere vitali i centri urbani ma che vivono nell’incertezza sul futuro legata al rinnovo delle concessioni, mentre dovrebbero essere riqualificati e innovati. Il presidente perciò si auspica che la Regione, tra i vari capitoli di spesa legati ai fondi europei, inserisca anche bandi a loro dedicati.
Infine, a proposito del turismo, Domenichini ha sottolineato come, seppure sia un settore che registra segnali positivi, subisca una concorrenza sleale a causa delle piattaforme OTA presenti sul web e soffra di problemi sulla redditività e marginalità a causa dell’impennata dei costi, in particolare quelli relativi all’energia e alle forniture, insieme alla difficoltà nel reperire personale, con un effetto importante sulla riduzione dei servizi offerti e di conseguenza dei fatturati. Lo sviluppo turistico passa sicuramente da una serie di azioni e provvedimenti che devono essere concertati fra privato e pubblico: “la nostra Regione – ha detto Domenichini in conclusione del suo intervento – investe molto nel settore e, attraverso APT Servizi e le Destinazioni Turistiche, sviluppa importanti azioni di promozione. È bene però, continuare a lavorare ancora per migliorare a livello locale la concertazione fra pubblico e privato e individuare le azioni più opportuno per il settore”.
E il sostegno della Regione E.R. alle p.m.i è stato ribadito dall’assessore al Commercio, al Turismo e ai Trasporti Andrea Corsini: “La vitalità delle imprese della nostra regione è fondamentale per la salute del nostro sistema economico e produttivo. Sappiamo bene quanto la rete dei pubblici esercizi del commercio e del turismo, così come le pmi che operano nei settori dei servizi, dell’artigianato e dell’industria, siano importanti per l’occupazione e il benessere del nostro territorio. Comparti che hanno sofferto in modo significativo durante la pandemia e a cui la Regione ha dedicato cospicue risorse attraverso ristori mirati. Il mondo produttivo ora si trova ad affrontare nuove e dolorose sfide innescate dalla guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi energetica. Per questo l’appuntamento di oggi è un’importante occasione di confronto e condivisione. Voglio ribadire che anche in questa difficile congiuntura, la Regione continuerà a fare la sua parte al fianco delle imprese e delle associazioni che le rappresentano, perché solo insieme potremo affrontare questo nuovo capitolo e cercare soluzioni efficaci per crescere ancora.”
L’Assessore Calvano, da parte sua, ha illustrato il quadro finanziario e le linee guida che sottintendono al bilancio 2023 della Regione Emilia-Romagna, che prevede un incremento delle entrate di circa 6 milioni di euro ma vede una particolare criticità sul fronte della spesa sanitaria e dell’incremento dei costi dell’energia. “Nonostante questo – ha detto Calvano – l’impegno sul cofinanziamento dei fondi europei, pari a 330 milioni in tre anni, consentirà di finanziare misure per circa 1,6 miliardi di euro a sostegno delle imprese e enti locali.”
Le proposte di Confesercenti E.R.:
Sostegni immediati per superare il periodo di crisi dovuto all’aumento dei costi dell’energia e delle forniture;
Incentivi per gli investimenti finalizzati allo sviluppo tecnologico e alla transizione ecologica su misura per le caratteristiche dei nostri settori;
Riduzione della burocrazia e degli adempimenti;
Revisione delle normative che favoriscono abusivismo e concorrenza sleale per i nostri settori;
Misure che favoriscano il ricambio generazionale;
Un tavolo di confronto sui temi del commercio di vicinato e per il miglioramento della normativa di settore;
Una profonda riflessione sui temi del lavoro adeguata alle esigenze delle imprese e ai nuovi stili di vita oltre ad un intervento importate di riduzione del costo del lavoro.
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