Trombini: “Apprezzamento e soddisfazione per il lavoro di verifica che conferma la correttezza delle imprese di panificazione”
L’Antitrust ha comunicato di aver concluso l’attività di moral suasion relativo al procedimento aperto sulle presunte intese sui prezzi del pane in alcune province italiane.
L’AGCM
L’Antitrust, nell’adunanza del 18 ottobre scorso, ha preso atto delle misure adottate dalle Associazioni dei panificatori chiamate in causa, tra cui Fiesa Assopanificatori Confesercenti. A rafforzare il corretto modo di operare, in linea con la normativa posta a tutela della libera competizione e della concorrenza, le Associazioni di categoria hanno illustrato, in una nota inviata a tutte le strutture territoriali e, tramite queste, alle rispettive aziende associate, le linee guida a cui attenersi in materia di concorrenza.
FIESA
In particolare, Assopanificatori Fiesa Confesercenti, audita, con altre Associazioni del settore, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato lo scorso 7 luglio 2022, nell’ambito della stessa procedura, in osservanza ai compiti attribuiti dalla L.287/90, ha ribadito, in riferimento all’ osservanza della normativa Antitrust in materia di prezzi, che sia la struttura nazionale sia quelle territoriali sono perfettamente al corrente della legislazione in materia che vieta in modo perentorio l’organizzazione di riunioni od eventi aventi lo scopo di discutere della determinazione concordata di prezzi del pane al consumo. La fattispecie delineata si configurerebbe, infatti, come una violazione della normativa in oggetto, dando luogo ad una pratica illegale di prezzi concordati tramite la costituzione di un cartello, espressamente sanzionato dall’Antitrust.
COSA HA FATTO LA FEDERAZIONE
In questo senso Fiesa Assopanificatori Confesercenti ha informato l’Autorità che non ha partecipato alle iniziative oggetto dell’Audizione (svoltesi ad Avellino e Pesaro) né ha contribuito all’organizzazione delle stesse, evidenziando in modo inequivocabile che sulla questione prezzi, a solo titolo di esempio, non elabora né fornisce agli associati indicazioni né, da oltre trent’anni, produce listini prezzi, assicurando che allo stesso modo si comportano le strutture territoriali aderenti.
Fiesa Assopanificatori ha quindi rinnovato l’indirizzo alle proprie strutture di osservare con il massimo rigore il tema della libera concorrenza e al tempo stesso di rafforzare, nell’ambito dell’attività sindacale che le è propria, lo svolgimento dell’azione di rappresentanza e di tutela delle imprese associate, in rapporto alle varie problematiche delle aziende aderenti – ivi comprese quelle relative alle condizioni economiche del comparto- e formulare proposte, iniziative ed interventi volti alla risoluzione delle tematiche di categoria.
LA NORMATIVA
In questo senso, nel rispetto della normativa, Fiesa Assopanificatori ha redatto anche l’allegata vetrofania, condivisa con l’Autorità della Concorrenza e del Mercato, al fine di far crescere la cultura del consumo e della concorrenzialità quale fattore di sollecitazione per l’affermazione delle migliori condizioni di mercato per le imprese della panificazione e i consumatori.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ASSOPANIFICATORI
Apprezzamento per il lavoro dell’Antitrust è stato espresso dal Presidente di Fiesa Assopanificatori Davide Trombini che evidenzia come “dall’istruttoria dell’Autorità sia emersa la conferma della correttezza delle imprese di panificazione che in un mercato molto competitivo operano con margini operativi molto contenuti, trattenendo addirittura aumenti a monte della filiera senza ribaltarli al consumatore finale, con atteggiamenti di grande responsabilità in un momento assai difficile per il Paese e le famiglie”.
LA CRISI DEL SETTORE
“Le imprese di panificazione – conclude Trombini – che attraversano una fase di grande criticità dovuta ai rincari delle materie prime e dei costi energetici, per continuare a garantire un prodotto essenziale fresco e di qualità chiedono al nuovo Governo di aprire il tavolo di filiera, misure di sostegno finalizzate a contrastare la speculazione, sterilizzare il delta energetico, allargare il credito d’imposta, dare la possibilità di utilizzare anche momentaneamente la cassa integrazione per le Piccole aziende e sospendere le rate derivanti dagli interventi di sostegno erogati. Le imprese hanno bisogno di liquidità e di risposte che non possono attendere i tempi della politica”
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