Nuova Legge Regionale n. 21/2019
inizio previsto il 23 Settembre 2020
Info e iscrizioni 0831.523190
“Da ieri è iniziata la “fase 2″ dell’emergenza coronavirus, questo periodo rappresenta per tutte le nostre aziende una fase importante, prima della riapertura, che ci auguriamo avvenga il prima possibile”.
Così Fismo Confesercenti in una circolare a firma del Presidente Fabio Tinti e della Coordinatrice Pina Parnofiello.
“Siamo in procinto – prosegue la circolare – di riaprire in tutta sicurezza, garantendo ai nostri dipendenti ed a tutti i clienti gli standard di sicurezza tramite i presidi stabiliti dalle attuali disposizioni normative. A seguito di un’intensa e proficua collaborazione intercorsa fra tutti i nostri territori, e con i nostri dirigenti nazionali sono scaturite le richieste che la FISMO ha formulato sia a livello nazionale che regionale, qui sotto elencate.
Richieste Nazionali:
1) Liquidità immediata per le imprese attraverso un sostegno a fondo perduto e lo sblocco delle misure attualmente previste.
2) Blocco delle imposte e dei contributi fino al 31.12.20
3) Proroga della sospensione per gli effetti giuridici e le relative conseguenze derivanti dall’atto di protesto dei titoli di credito emessi e in scadenza fino al 31.08.20.
4) Attivare un confronto con le rappresentanze della filiera del settore moda per spalmare i costi derivanti dalle conseguenze della chiusura forzata delle attività e delle sicure difficoltà che si presenteranno alla riapertura.
Richieste Regionali:
1) Attivare immediatamente un tavolo regionale con la partecipazione di Anci per l’annullamento delle imposte locali fino al 31.12.20.
2) Inizio saldi estivi al primo fine settimana di Agosto e limitarne la durata a 30 giorni vietando le vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi.
3) Prevedere linee di finanziamento per la digitalizzazione delle aziende legate allo sviluppo del commercio on-line”.
“Ci preme sottolineare, inoltre – si legge ancora nella circolare – l’importanza della sanificazione dei locali prevista dal Protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro stipulato da Associazioni Datoriali e Sindacati il 24 aprile, nonché dal documento tecnico dell’INAIL, recentemente emesso sempre in materia di sicurezza sul lavoro. Disposizioni regionali prevedono regole più specifiche ma sempre e solo relative ai locali. Vogliamo inoltre ribadire che in base all’ultimo DPCM, per il settore moda è prevista la sola sanificazione degli ambienti di lavoro che dovrà essere espletata a cura dal titolare con i normali mezzi di igiene idonei allo scopo. Il citato DPCM non prevede in nessun caso la sanificazione dei vestiti indossati in prova e non acquistati dai clienti. A tal proposito si raccomanda di prestare attenzione a specifiche comunicazioni che saranno diramate dalle sedi territoriali Confesercenti ed alle indicazioni in materia emanate dalle singole regioni e dai comuni”.
ll rinvio della possibilità di apertura al 1 giugno, per Bar e Ristoranti, dà un altro durissimo colpo alle attività commerciali già provate dal lungo lockdown. Bisogna intervenire subito o sarà troppo tardi e dovremo fare i conti con un disastro sociale ed economico senza precedenti.
Così Fiepet Confeserecenti, in una nota, lancia l’ennesimo grido alle istituzioni e al Governo in merito alla Fase 2.
Siamo convinti che si debbano trovare delle soluzioni per coniugare salute e ripartenza: le attività rischiano di non riaprire a meno di interventi forti, decisi e immediati che finora non si non visti né a livello nazionale né a livello locale. Noi siamo pronti a definire protocolli di sicurezza aggiuntivi, specifici per le nostre attività, in grado di consentire una riapertura anticipata rispetto a quanto previsto dall’ultimo decreto. Abbiamo bisogno di interventi immediati, la struttura dei costi dovrà essere adeguata al fatto che la struttura dei ricavi sarà, per causa di forza maggiore, ridimensionata.
Per quanto riguarda i costi aziendali: robusta decontribuzione per i lavoratori che ritornano attivi, forme di microcredito agevolato ben più semplici di quella attualmente prevista, rinvio al 2021 di tutti gli adempimenti fiscali e contributivi, con una forte riduzione dell’Irap in particolare; e ancora, l’abbattimento degli affitti commerciali attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta ai proprietari, poiché il credito di imposta – parziale e per il solo mese di marzo – riconosciuto alle aziende non consente loro un immediato risparmio sul canone. Appare anche necessario prevedere la completa defiscalizzazione – e non solo l’abbattimento Iva annunciato – dei Dpi e contributi per la digitalizzazione dei negozi di vicinato.
La drammatica flessione del turismo, infine, porterà indirettamente grandi difficoltà ben oltre le date di apertura previste dal dpcm. È dunque indispensabile l’istituzione di un fondo speciale, senza il quale il settore è destinato a non rialzarsi. Il Governo deve fare di più, molto di più.