“I blocchi dei trasporti su gomma, proclamati per l’aumento dei costi dei carburanti, messi in atto dagli autotrasportatori, rischiano di impattare, in meno di quanto si possa pensare, sulla produzione e sui prezzi della filiera dell’alimentazione”. A dichiararlo è Daniele Erasmi, Presidente di Fiesa Confesercenti.

“Le difficoltà produttive delle imprese della filiera alimentare – continua Erasmi – potrebbero emergere, a partire dalle Regioni del sud, dove maggiormente si è localizzata la protesta e per il territorio a forte vocazione per la produzione agricola. Tali difficoltà si rifletterebbero in breve sulle filiere a cominciare da quelle gravitanti intorno al grano, pane e pasta. Già oggi segnaliamo in provincia di Foggia difficoltà in ordine all’autonomia produttiva di prodotti da forno. In questo senso è stata inviata una segnalazione alla Prefettura. A queste difficoltà si sommerebbero agli aumenti insostenibili dei costi energetici, aggravati dalla prospettiva di una crisi internazionale prolungata dovuta alle tensioni in Ucraina. Uno scenario, dunque, di grande preoccupazione”.

“Occorre da una parte un’attenta opera di vigilanza sui meccanismi di funzionamento dei mercati per evitare speculazioni – conclude Erasmi – e dall’altra un’azione di Governo che confermi le iniziative per sostenere le imprese sul fronte dei rincari dei prezzi energetici e petroliferi. Nel caso dei blocchi degli autotrasportatori è necessario un corridoio per i beni alimentari di prima necessità e deperibili”.

 

L’articolo Autotrasporto: Fiesa Confesercenti, le proteste ci preoccupano per le ripercussioni sulla filiera del grano e su tutto il settore dell’alimentazione proviene da Confesercenti Nazionale.

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