Il meteo favorevole sembra favorire il turismo per il ponte di Ognissanti. La notizia è confermata dal Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti che ha svolto un’indagine sulle principali piattaforme online.
Anche rispetto allo stesso periodo dello scorso la situazione sembra migliore. Oltre agli stranieri, per questo ponte, migliorano anche le attese sulla domanda italiana.
Anche in Maremma le strutture aperte stanno facendo registrare una percentuale di presenze maggiore. C’è però anche il rovescio della medaglia, come afferma il presidente provinciale Assohotel Confesercenti Amedeo Vasellini: «Di fatto il maggior grado di occupazione è determinato anche dal fatto che le strutture aperte sono sempre meno. A Grosseto gli alberghi si contano sulle dita di una mano: Bastiani, Granduca, Airone…».
«Inoltre, in molti casi, queste presenze dipendono dalle politiche personali dei privati, degli albergatori, che fanno offerte ai loro clienti o alle agenzie».
Un periodo dell’anno, questo, che piace molto agli stranieri. «Approfittano del cambiamento climatico: d’estate ormai fa troppo caldo e quindi scelgono dei periodi legati anche ad alcune esperienze, diciamo così, autunnali, come la vendemmia o la raccolta delle olive; così da sperimentare un territorio in tutte le sue sfaccettature» prosegue Vasellini.
Una conferma che viene anche dal Cst: positivo il risultato atteso per le aree rurali, di collina e di montagna che solitamente intercettano l’interesse dei viaggiatori stranieri. Più contenute le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi, con una saturazione rispettivamente del 62% e del 68%. Tendenza leggermente migliore è attesa per le località termali che registrano un tasso medio del 77%.
«Certo, aldilà delle iniziative dei singoli, servirebbe una regia – prosegue Vasellini -. Alle amministrazioni chiediamo che interpellino preventivamente gli operatori del settore. La consulta per il turismo del comune di Grosseto, rilevante perché comune capoluogo, è ai nastri di partenza, ad ormai metà legislatura, forse tardi, ma bene iniziare perché gli operatori hanno la necessità di essere informati, e vogliono essere consultati preventivamente sulle politiche turistiche e su come impiegare la tassa di soggiorno, un’entrata comunale frutto del lavoro del tessuto ricettivo locale».
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