L’articolo Genova: bando a veicoli Euro 3. Barbieri: «Troppo poco preavviso, deroghe per chi usa il mezzo per lavoro» proviene da Confesercenti Nazionale.
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Si comunica che in data 31.01.2023 è stata deliberata in applicazione della “Legge di
Bilancio 2023”, l’annullamento parziale e automatico alla data del 31 marzo 2023 dei debiti
di importo residuo fino a mille euro risultanti dai ruoli affidati dalla Camera di Commercio
di Brindisi agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
L’annullamento automatico opera per le somme dovute, a tale data, a titolo di:
-interessi per ritardata iscrizione al ruolo;
-sanzioni,
-interessi di mora.
Il Commissario Straordinario Dott. Antonio D’amore, in considerazione della contingente
situazione economica locale, condividendo lo spirito e la portata della norma che non impatta
sulla sostenibilità economico-finanziaria dell’Ente, in quanto i suddetti crediti iscritti in
bilancio sono opportunamente coperti da un congruo Fondo Svalutazione crediti da Diritto
Annuale – Sanzioni e Interessi, ha ritenuto opportuno applicare ai ruoli emessi lo stralcio
parziale previsto dalla Legge.
Si è spenta, dopo mesi di lotta contro la malattia, Maria Chiara Ronchi. 66 anni, pioniera delle guide turistiche di Ferrara, Ronchi è stata alla guida di Federagit Confesercenti e tra le fondatrici della Borsa del turismo delle 100 città d’arte, che ha ha diretto per dodici anni, dal 2002 al 2014, prima a Ferrara e poi a Ravenna e Bologna. Una lunga dirigenza in Confesercenti la sua ed un impegno constante come imprenditrice del turismo.
“Lascia un grande vuoto in città – ha commentato Alessandro Osti, direttore Confesercenti Ferrara – ci mancherà la sua intelligenza, energia, cultura. Siamo vicini alla famiglia, personalmente e come associazione”.
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Pronti modello e istruzioni per i contribuenti che intendono chiudere le liti pendenti con il Fisco.
Un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate dà attuazione a una delle misure di tregua fiscale previste dall’ultima legge di Bilancio (articolo 1, commi da 186 a 202, L. n. 197/2022), che consente di definire in maniera agevolata le controversie tributarie pendenti in cui è parte l’Agenzia.
La domanda di definizione va presentata entro il 30 giugno 2023 per ciascuna lite pendente autonoma, in ogni stato e grado del giudizio. Entro lo stesso termine deve inoltre essere pagato l’intero importo per la definizione o, in alternativa, se ammesso il pagamento rateale, la prima rata (è previsto un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo). Le istruzioni approvate insieme al modello forniscono le indicazioni utili per determinare gli importi dovuti.
Possono essere definite le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, pendenti al 1° gennaio 2023 (data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2023) in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio. Nel provvedimento di oggi viene precisato che si considerano pendenti le liti il cui atto introduttivo del giudizio in primo grado sia stato notificato alla controparte entro il 1° gennaio di quest’anno e per le quali, alla data di presentazione della domanda, il processo non si sia concluso con pronuncia definitiva.
Entro il prossimo 30 giugno deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate – direttamente dal contribuente o tramite un soggetto incaricato – una distinta domanda di definizione per ciascuna controversia tributaria autonoma (cioè relativa al singolo atto impugnato). In attesa dell’attivazione di un servizio specifico per la compilazione e la trasmissione telematica, è possibile presentare la domanda inviandola all’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) dell’Ufficio che è parte nel giudizio.
La definizione si perfeziona con la presentazione della domanda e con il versamento dell’importo netto dovuto, o della prima rata, entro il 30 giugno 2023. Non è ammesso il pagamento rateale se gli importi da versare non superano mille euro. Qualora non ci siano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola presentazione della domanda.
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La Presidenza di Confesercenti Regionale Lombardia ha incontrato oggi la ex vice-Presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, nell’ambito degli incontri che l’Organizzazione imprenditoriale ha organizzato in vista delle ormai imminenti elezioni regionali.
Gianni Rebecchi – Presidente regionale di Confesercenti – ha sottoposto alla candidata le proposte elaborate dall’Organizzazione per la prossima legislatura nell’ambito del sostegno al commercio di vicinato, del rilancio del turismo e della valorizzazione delle microimprese.
Sul commercio di prossimità, Rebecchi, oltre che richiamare il valore sociale ed economico di negozi e mercati di quartiere che animano gli oltre 1500 comuni lombardi, ha evidenziato “la necessità di rivedere in senso più restrittivo la disciplina per l’insediamento e l’ampliamento di grandi e medie strutture di vendita, nonché dei parchi commerciali di fatto proliferati ai margini delle centralità urbane e in concorrenza con l’offerta esistente”.
Un richiamo forte di attenzione anche all’insediamento di poli logistici e il loro impatto sociale ed ambientale. “Esprimiamo apprezzamento” ha dichiarato il Presidente di Confesercenti Lombardia “per le politiche di valorizzazione di botteghe storiche e dei distretti del commercio e auspichiamo forte attenzione ai mercati che necessitano di stabilità normativa e risorse per il proprio rilancio”.
Passando al settore del turismo – in netta ripresa dopo le durissime restrizioni anti-Covid – il Presidente Rebecchi ha tra l’altro auspicato “una sempre più forte regia nell’ambito della promozione territoriale, che per massimizzare la sua efficacia nel mercato internazionale, necessita di un costante raccordo con l’attività del Ministero del turismo”.
Rebecchi ha da ultimo invocato una politica economica regionale sempre più a misura di microimpresa, partendo da una semplificazione dei criteri delle misure di finanza agevolata gestite dalla Regione, nonché da un rafforzamento degli strumenti per la nascita di nuove piccole attività imprenditoriali.
Letizia Moratti si è espressa riconoscendo l’importanza economica e sociale del commercio al dettaglio, puntualizzando “che la nostra Regione non cresce da anni, contrariamente agli altri motori dell’Europa”.
Nel riflettere sulla situazione economica lombarda ha sottolineato come “la cultura può e deve essere un volano per il turismo e il commercio, su cui dobbiamo investire colmando il deficit rispetto alle altre Regioni”.
Ha infine richiamato la necessità di valorizzare le relazioni internazionali per attrarre nuovi eventi, progetti e investimenti per la Lombardia, come già si è fatto per EXPO 2015.
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L’aumento dei tassi di interesse annunciato dalla BCE rischia di pesare come un macigno sui conti delle imprese italiane, già provate da pandemia, inflazione e caro energia.
Così Confesercenti commenta la decisione della Banca Centrale Europa di rialzare i tassi di interesse dell’area Euro.
Secondo stime Confesercenti, l’aumento dei tassi, che come annunciato dalla presidente della BCE Christine Lagarde proseguirà anche nei prossimi mesi, significa per le nostre imprese subire un aggravio del costo dei finanziamenti di almeno 9 miliardi nel corso del prossimo triennio.
Queste cifre vanno ad aggravare ulteriormente il quadro attuale che vede una decisa frenata della ripresa dei consumi, con gravi conseguenze sulle prospettive di crescita del Paese. Tra caro-energia ed inflazione, infatti, nel 2022 le famiglie italiane sono state costrette a bruciare 41,5 miliardi dei propri risparmi per mantenere il proprio tenore di vita. E alla fine del 2023 il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti risulterà inferiore di 2.800 euro rispetto al 2021, mentre per i lavoratori autonomi la capacità di spesa si ridurrebbe di 2.200 euro.
In questa fase così delicata, è indispensabile agire con politiche economiche espansive e di sostegno al potere d’acquisto e ai consumi. A partire ad esempio dalla detassazione degli aumenti retributivi e dalla diminuzione generale e consistente della pressione fiscale.
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Una dotazione di 1 miliardo e 380 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture ricettive. E’ quanto prevede il bando emanato dal Ministero del Turismo relativo alla creazione di un Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo (gestito da Invitalia) all’interno del PNRR.
“Un bando che si rivolge anche agli stabilimenti balneari, peccato però che sono richiesti investimenti compresi tra i 500.000 euro e 10 milioni di euro. Nessuna attenzione verso le piccole e microimprese familiari che rappresentano nel settore della balneazione attrezzata l’assoluta stragrande maggioranza”
A dichiararlo è il presidente della Confesercenti Provinciale BAT e componente della Giunta nazionale FIBA, Palmino Canfora.
“L’attenzione del Ministero del Turismo è già tutta rivolta al mondo delle grandi imprese e delle multinazionali cha aspettano con ansia di aggredire le nostre coste e cancellare con un tratto di penna decine di migliaia di piccole imprese”.
“Infatti la Ministra Daniela Santanché, nell’affermare che “la misura consentirà alle nostre imprese di essere maggiormente competitive ed al passo con i continui cambiamenti del settore, tralascia le piccole imprese, aggiunge il direttore di Confesercenti Provinciale BAT, Mario Landriscina, perché evidentemente, non ritenute da traino per l’economia italiana”.
“Un intervento che testimonia il pieno sostegno del Governo non al comparto turistico in generale, ma a tutte quelle strutture in grado di investire somme di denaro più cospicue, ovvero strutture medio grandi come alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici e imprese del settore fieristico e congressuale”.
“Sarebbe stato più consono, aggiunge Landriscina, prevedere investimenti sia per le strutture ricettive più piccole che per quelle più grandi in virtù di quel salto di qualità tanto decantato dal Governo, ma realizzabile solo per pochi. Infatti il tessuto economico italiano è costituito per la maggior parte da piccole imprese, specie dalle nostre parti, e che proprio dal PNRR si aspettavano quella boccata di ossigeno per risalire la china innovando le loro strutture”.
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La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%,
e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Lo comunica l’Istituto centrale.
Vista la pressione dell’inflazione, il consiglio direttivo intende aumentare i tassi di altri 50 punti base al suo prossimo meeting a marzo, scrive la Bce. Nel comunicato mette in evidenza che continuerà ad innalzare i tassi di interesse “significativamente”, mantenendo così l’ avverbio utilizzato per segnalare la determinazione ad innalzare con decisione il costo del denaro.
Scatto dei Btp dopo le decisioni di politica monetaria della Bce. Il rendimento del decennale italiano scivola al 4,04%, in calo di 24 punti base, sui minimi di giornata, mentre lo spread con il Bund cede 10 punti base, a 189 punti.
La Bce, dopo che avrà iniziato a ridurre da marzo i reinvestimenti nei bond acquistati tramite il programma App per circa 15 miliardi al mese, condurrà i restanti reinvestimenti in titoli di Stato “in proporzione alla quota di rimborsi per ogni paese”.
Per quanto riguarda il programma di acquisti pandemico Pepp, il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno fino alla fine del
2024.
I tassi di interesse medi praticati dal sistema finanziario e bancario nell’area euro hanno continuato a salire a dicembre. L’indice composito dei costi di rifinanziamento è aumentato di 30 punti base al 3,41%, mentre l’indicatore sui nuovi mutui, sempre a dicembre, è salito di 5 punti base al 2,94%.
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Da quest’anno la riparazione degli smartphone e le apparecchiature audio intelligenti e le visite medico sportive, sono entrate nell’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento dell’Istat per la rilevazione dei prezzi al consumo.
Comunicando le variazioni l’Istat segnala come per l’aggiornamento 2023 le novità più rilevanti sono di natura metodologica e riguardano l’utilizzo di nuove tecniche di cattura automatica (web scraping) dei prezzi del trasporto aereo e l’impiego della banca dati IQVIA per i prodotti farmaceutici, a vantaggio dell’efficienza della rilevazione e dell’accuratezza delle stime degli indici per questi prodotti.
Le modifiche al paniere vedono l’ingresso anche di prodotti come Tonno di pescata e Rombi di allevamento, Deambulatori e Massaggi estetici (per Trattamenti di bellezza). Si amplia poi la gamma degli aggregati di prodotto a rilevazione scanner, relativamente a formaggi stagionati confezionati, frutta e vegetali freschi (limitatamente a prodotti non stagionali venduti a peso fisso).
Nel paniere del 2023 utilizzato per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.885 prodotti elementari (1.772 nel 2022), raggruppati in 1.061 prodotti, a loro volta raccolti in 423 aggregati. Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) il paniere comprende 1.906 prodotti elementari (1.792 nel 2022),
raggruppati in 1.080 prodotti e 427 aggregati.
Con riferimento all’indice NIC, nel 2023, aumenta il peso delle divisioni: Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,9 punti percentuali), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,8 p.p.) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7 p.p.), e si riduce quello di Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-1,4 punti p.p.), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,4 p.p.) e Bevande alcoliche
e tabacchi (-0,4 p.p.).
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Il nuovo anno si apre positivamente sul fronte dei prezzi: l’inflazione ha iniziato a rallentare in modo abbastanza significativo, grazie all’inizio di ripiegamento dei prezzi energetici, in particolare quelli regolamentati che diminuiscono di 80 punti e scendono in campo negativo rispetto a dicembre. Ma il 2023 presenta ancora molte incognite, a partire dal potere d’acquisto perduto delle famiglie e dunque della tenuta dei consumi.
Così Confesercenti in una nota commenta i dati diffusi da Istat sull’inflazione di gennaio.
Non si prospetta, dunque, un anno facile: le previsioni per il 2023 segnalano comunque una variazione dell’indice dei prezzi tra il 5 e 6% all’incirca, un livello ancora elevato e capace di erodere il potere d’acquisto dei redditi delle famiglie, che hanno ridotto alcuni consumi a favore delle spese più necessarie, come quelle per l’abitazione. Se la tendenza al rallentamento degli energetici, però, dovesse rafforzarsi, l’incremento dell’inflazione per l’anno in corso potrebbe anche scendere sotto la soglia del 5%, con un effetto domino positivo sui prezzi di beni e servizi.
I provvedimenti nazionali ed europei per arginare la cavalcata dell’inflazione hanno senz’altro contribuito a superare il momento più critico, anche se in alcuni paesi europei sono stati più incisivi. Nel complesso, perciò, va mantenuta alta l’attenzione considerando che l’inflazione di fondo si attesta ancora intorno al 6%, mentre quella acquisita per l’anno è 5,3. Bisogna, inoltre, evitare ridimensionamenti di consumo eccessivi, sia perché impattano negativamente sul sistema economico, sia perché si lascia campo libero ai meccanismi di indicizzazione esplicita presenti nel sistema – pensioni, canoni di locazione o altro – che rischiano di irrigidire i comportamenti di tutti gli operatori. Per questo ribadiamo che la strada principale da percorre è quella del sostegno alla domanda interna, con provvedimenti a favore dei redditi delle famiglie e dunque dei consumi, a partire dal fisco.
L’articolo Inflazione: Confesercenti, inizio 2023 positivo sul fronte dei prezzi ma restano incognite. Sostenere potere acquisto famiglie per tenuta consumi proviene da Confesercenti Nazionale.