Home Confesercenti nazionale Buoni pasto: mercoledì bar, ristoranti e Gdo non li accetteranno. Fiepet-Confesercenti Torino: “Commissioni troppo alte, paghiamo una ‘tassa occulta’ del 30%. Subito la riforma del sistema”

Buoni pasto: mercoledì bar, ristoranti e Gdo non li accetteranno. Fiepet-Confesercenti Torino: “Commissioni troppo alte, paghiamo una ‘tassa occulta’ del 30%. Subito la riforma del sistema”

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Il Presidente Banchieri: “La nostra è una battaglia volta a garantire la sostenibilità di un servizio essenziale per oltre 3 milioni di lavoratori”

Mercoledì prossimo, 15 giugno, anche a Torino e in Piemonte bar, ristoranti e tutti gli esercizi convenzionati non accetteranno i buoni pasto: si tratta di una iniziativa organizzata a livello nazionale dalla Fiepet-Confesercenti insieme alle altre associazioni dei pubblici esercizi e della Gdo.

Le categorie chiedono una riforma di un sistema che ha costi ormai insostenibili per le imprese, alle quali viene imposta una “tassa occulta” vicina al 30% del valore dei buoni stessi: in sostanza, per ogni buono da 8 euro, gli esercenti ne incassano poco più di 6; una volta scalati anche gli oneri di gestione (conteggio, spedizione, pos, ecc.) e quelli finanziari, si registra un deprezzamento del 30%: ogni 10mila euro di buoni incassati, gli esercizi convenzionati perdono circa 3mila euro.

“In queste condizioni – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e presidente nazionale della Fiepet – i nostri margini si assottigliano, con il rischio di non riuscire a garantire un servizio adeguato ai lavoratori. Per questo chiediamo di ripartire su basi diverse, che garantiscano a noi le giuste marginalità e alla clientela un buon livello di prestazioni. Chiediamo ai colleghi di esporre nei loro locali la locandina che illustra alla clientela le motivazioni dell’iniziativa“.

Due le priorità della mobilitazione: la riduzione immediata dei ribassi sul prezzo richiesti in fase di gara alle società emettitrici dei buoni pasto e la riforma complessiva del sistema, seguendo l’impianto in vigore in altre Paesi, per assicurare il rispetto del valore nominale del ticket ed eliminare le gravose commissioni pagate dagli esercizi presso i quali i buoni pasto vengono utilizzati.

“La nostra – continua Banchieri – è una battaglia volta a garantire la sostenibilità di un servizio essenziale per oltre 3 milioni di lavoratori, che si rende necessaria nel momento in cui lo Stato pretende di finanziare la propria spending review, scaricando i costi sull’ultimo anello della catena. Ad oggi si rischia che il costo sostenuto dal mondo della ristorazione con il sistema dei buoni pasto sia addirittura superiore in termini di valore, all’ultima tornata di ristori destinati al settore, circa 40 milioni di euro. Una distorsione cui le imprese chiedono di porre rimedio immediatamente, cominciando dalla prossima gara Consip”.

In Piemonte sono circa 300.000 i dipendenti pubblici e privati che ogni giorno spendono nei bar, nei ristoranti, nei supermercati i e in tutti gli esercizi convenzionati.

“Siamo sicuri – dice Fulvio Griffa, presidente della Fiepet-Confesercenti di Torino – che i nostri clienti. con i quali ci scusiamo comunque del disagio -, comprenderanno le motivazioni della nostra iniziativa. Dovrebbero essere, anzi, i nostri alleati in questa battaglia, perché un sistema sano e rinnovato dei buoni è anche nel loro interesse”.

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