Appello della categoria ai politici e amministrazioni locali: “Maggiori controlli e riqualificazione per il commercio ambulante”.
Revisione delle modalità di applicazione del canone unico, reintroduzione dei settori merceologici, una nuova normativa che disciplini tutte te attività di commercio ambulante su aree pubbliche e contrasto ad ogni forma di abusivismo o concorrenza sleale.
Queste sono solo alcune delle richieste più urgenti che arrivano anche da Anva-Confesercenti Arezzo, all’indirizzo dei politici e degli amministratori locali al termine dell’incontro svoltosi nella sede dell’associazione di categoria di via Fiorentina.
“Il futuro e l’evoluzione del commercio ambulante – Riflessioni, idee e proposte per un nuovo quadro normativo a sostegno della categoria” è l’iniziatica alla quale hanno partecipato il presidente provinciale di Confesercenti Mario Landini, del direttore Valeria Alvisi, l’on. Tiziana Nisini, i consiglieri regionali Vincenzo Ceccarelli, Lucia De Robertis, Gabriele Veneri, gli assessori al commercio del comune di Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona e Poppi, il presidente Nazionale Anva Confesercenti Maurizio Innocenti, il presidente Anva Confesercenti Arezzo Roberto Toti, il coordinatore regionale Anva Confesercenti Gianluca Naldoni e il responsabile Anva Confesercenti Arezzo Lucio Gori, alla presenza di numerosi ambulanti protagonisti dei mercati e delle fiere del nostro territorio provinciale e regionale.
“Il commercio su area pubblica” ha sottolineato il presidente di Anva-Confesercenti Arezzo, Roberto Toti “sta attraversando, anche nel territorio aretino, ormai da alcuni anni, una fase di particolare difficoltà, resa ancor più evidente da oltre due anni segnati dai danni provocati dalla pandemia. Come Anva Confesercenti Arezzo e come imprenditori del settore, siamo ben consapevoli dell’impegno che dobbiamo mettere per valorizzare e qualificare i nostri mercati al quale deve necessariamente aggiungersi la collaborazione delle amministrazioni locali”.
“Il commercio su area pubblica” ha infine ricordato Toti “è uno dei volti importanti delle nostre città, dei nostri centri storici e quindi bisogna lavorare per alzare ancora di più il livello qualitativo e migliorare i servizi erogati dalle amministrazioni comunali sia nei controlli, che nella riqualificazione delle aree mercatali”.
Chiedono quindi alle amministrazioni collaborazione e maggior condivisione nelle scelte che direttamente li riguardano.
“Un rapporto di collaborazione reciproca tra la politica a diversi livelli ovvero nazionale, regionale e locale ed associazioni è fondamentale per arrivare ad una riforma del settore commercio su area pubblica che guardi all’interesse generale” ha affermato Maurizio Innocenti, Presidente Nazionale Anva Confesercenti ribadendo che “occorre garantire un futuro certo e chiaro per la categoria; un percorso che preveda regole per un settore, dove qualità, professionalità e formazione devono essere i principi da perseguire, per evitare un’omologazione dell’offerta e una perdita di attrattività dei mercati. Inoltre, occorre inserire regole che diano certezze al consumatore e trasparenza su quanto commercializzato; per garantire un rispetto reciproco tra utenti e imprenditori”.
Per il coordinatore regionale Anva Confesercenti Gianluca Naldoni
“E’ urgente arrivare ad una nuova normativa per il settore. Serve un quadro normativo chiaro, rispondente alle esigenze dei tanti operatori toscani, evitando di aggiungere ulteriori criticità ad un’economia che ha sofferto per le misure anti contagio. Tre le priorità abbiamo indicato la modalità di accesso al settore che richiedano una maggiore professionalità, la revisione del canone unico, il correggere l’uso distorto di strumenti quali l’affitto di azienda, il superamento dei vincoli merceologici, una legislazione nazionale, regionale e locale troppe volte insufficiente e non aderente alla realtà dei mercati. Sono questi i gravi problemi per la categoria, insieme al proliferare di iniziative commerciali su area pubblica che non rispondono a nessuna norma, come per esempio il proliferare di mercatini dell’antiquariato, agricoli, collezionisti, insieme ad una fiscalità obsoleta e penalizzante ed ad una difformità nelle modalità di controllo delle regole vigenti”.
La sintesi delle proposte Anva Confesercenti
Una nuova legge nazionale che preveda un progetto di riqualificazione dei mercati e delle relative aree; che tenga in considerazione il riconoscimento delle caratteristiche di imprenditorialità dell’attività e dell’esperienza professionale maturata dal titolare dell’attività.
Reintroduzione dei settori merceologici. La scomparsa dei settori merceologici a seguito dell’introduzione delle due uniche tipologie, ovvero Food e non Food, ha contribuito in maniera determinante a dequalificare e snaturare i mercati.
Una nuova regolamentazione dell’affitto di azienda o di ramo d’azienda, aggiornamento delle norme sulle iscrizioni in CCIAA, Inps, ecc.
Formazione professionale obbligatoria per l’accesso al settore.
Istituzione di un Albo degli organizzatori delle manifestazioni su area pubblica.
Revisione del “canone unico” di concessione del suolo pubblico.
Riconoscimento della storicità di alcuni mercati; e del ruolo che alcuni hanno in funzione della tutela della sicurezza e del presidio del territorio.
Certezza, omogeneità e chiarezza delle regole e controlli sul rispetto di queste;
Gradualità nell’applicazione della Transizione Green; incentivi per la sostituzione del parco mezzi;
Ricambio generazionale delle imprese, ripensare a criteri di ingresso che aiutino i giovani ad entrare sul mercato, con posteggi riservati e nei posti resisi liberi nei mercati e nelle fiere, e nei mercati di nuova istituzione, ed anche percorsi agevolati nella assegnazione giornaliera dei posteggi liberi.
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