La Presidente Rapetti: “Abbiamo perso il Tribunale, poi visto smembrarsi dolorosamente l’ospedale e la catastrofe della svendita delle Terme, con un progressivo aumento dei fenomeni di usura e povertà, questi dati obbligano a nuovi e credibili interlocuzioni istituzionali”
Nel 2015 la privatizzazione della concessione delle Terme di Acqui e del Grand Hotel e di questi giorni la notizia della chiusura del Grand Hotel Terme di Acqui ha allarmato Confesercenti che, si è subito mobilitata, scendendo in piazza per protestare contro la chiusura delle terme.
Ora la scrivente Associazione prosegue la sua battaglia, non arrendendosi a consegnare, come di fatto già è, la città con il suo destino e la sua vocazione termale- turistica alle decisioni della Proprietà.
Un’intera città unita a difendere il lavoro di migliaia di persone che vivono con l’accoglienza turistica generata dal termalismo.
Questi sono alcuni dei motivi per cui la Presidente Confesercenti di Acqui Roberta Rapetti, dando voce a tantissimi commercianti, artigiani, albergatori, imprese di servizi, ma anche semplici cittadini ha deciso di scrivere al Prefetto dott. Francesco Zito, affinché valuti l’opportunità di coinvolgere il Mise, nella persona del Ministro Giancarlo Giorgetti.
“Sono veramente dispiaciuta per le famiglie dei lavoratori licenziati, ma la crisi vera è della Città di Acqui e siamo fiduciosi che il Sig. Prefetto valuti la possibilità di presentare la gravissima crisi di un’intera città e del suo territorio al Ministro Giancarlo Giorgetti, per trovare soluzioni concrete ad Acqui e al suo indotto. Infatti Acqui rappresenta il “Made in Italy del benessere”.
Confesercenti ha deciso di rivolgersi direttamente al Rappresentante Territoriale dello Stato perché la decisione del destino di una intera città è nelle mani di una proprietà che con le sue scelte aziendali sta negando il presente e il futuro ad Acqui. Questo argomento è ovviamente il tema predominante della campagna elettorale per le elezioni amministrative , ma per la scrivente associazione non può essere un argomento di propaganda, ma occorrono decisioni concrete per la sopravvivenza della città stessa.
Attraverso i fondi del PNRR è urgente, di concerto con le istituzioni nazionali, regionali e locali trovare una soluzione per far arrivare risorse e quindi ossigeno al fine di rilanciare una perla del termalismo e del Monferrato, patrimonio Unesco.
Acqui Terme è la stazione turistico termale più antica ed importante del Nord Ovest, con riconoscimenti scientifici ineccepibili. La presidente di Confesercenti Acqui Terme non nasconde la grande preoccupazione per la straordinaria gravità economica in cui versano i cittadini acquesi; abbiamo perso il Tribunale, poi visto smembrarsi dolorosamente l’ospedale e la catastrofe della svendita delle Terme, con un progressivo aumento dei fenomeni di usura e povertà. Questi dati – conclude – obbligano a nuovi e credibili interlocuzioni istituzionali.
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