Prosegue la corsa dell’inflazione che, insieme al caro bollette, rischia di produrre un pesante effetto domino sui consumi delle famiglie e sul Pil: senza un’inversione di tendenza, l’aumento di prezzi e utenze porterà nei prossimi due anni ad una minore spesa di 34 miliardi, oltre 1.300 euro in meno a famiglia.
Il dato provvisorio relativo ai prezzi al consumo per il mese di agosto registra infatti, come purtroppo era da aspettarsi, un ulteriore aumento, arrivando all’8,4% su base annua rispetto al 7,9% di luglio scorso spiega il presidente di Confesercenti provinciale di Brindisi, Michele Piccirillo,
I responsabili principali dei nuovi rialzi, ancora una volta, sono i beni energetici che crescono di 2 punti percentuali, raggiungendo il 44,9% in più rispetto allo scorso anno, ma anche i prezzi di tutti gli altri beni mostrano, in modo diffuso, segni di aumento seppure in diversa misura.
Restano quasi stabili, invece, i prezzi dei servizi. Una nota, stima Confesercenti nazionale , leggermente positiva è costituita dal rallentamento (da 8,7% a 7,8%) degli incrementi per i prodotti ad alta frequenza di acquisto. Mentre l’inflazione di fondo, al netto delle componenti volatili energetiche e alimentari, accelera al 4,4%, l’inflazione acquisita per quest’anno è il 7%, dato sicuramente destinato a salire perché non si intravedono, a breve, elementi che possano far prevedere un rallentamento della dinamica nei prossimi mesi.
Come opportunatamente riportato dalla Confesercenti si prevede uno scenario preoccupante con un dato inflazionistico che nella storia del Paese non si vedeva da 35 anni. Bene, dunque, l’apertura sul price cap a livello europeo: ora bisogna proseguire a tutta velocità verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l’impennata dei prezzi ed impedire un effetto drammatico sulle economie, anche alla luce della nuova interruzione delle forniture di gas all’Europa da parte di Gazprom. Non possiamo perdere tempo, famiglie ed imprese sono schiacciate dai continui rincari, senza interventi tempestivi il caro-bollette rischia di spingere fuori mercato decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori.