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Enasarco: D’Onofrio (Fiarc), “Ecco il nostro new deal per la Fondazione”

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Impegno per il rinnovo degli AEC scaduti, servizi e prestazioni sempre più efficienti e qualificati per gli iscritti: il coordinatore nazionale di Fiarc – e membro del CDA Enasarco – Fabio D’Onofrio racconta i progetti per un ‘nuovo corso’ della Fondazione

Alcuni giorni fa avete parlato di un “New deal” per la Fondazione Enasarco. Sono spunti per aprire una discussione o proposte per atti concreti?

Ambedue. Discussione con i nostri associati sul territorio, sono già molte le iniziative le iniziative in tal senso organizzate (Firenze, Bari, Messina, Padova) e contestualmente terreno di confronto con le altre organizzazioni rappresentative della categoria firmatarie degli AEC di settore a partire dalle proposte per il loro rinnovo, ma anche atti concreti: solo per citare un risultato già raggiunto, finalmente entro il corrente anno – dopo un’attesa durata decenni – avremo la netta separazione del Fondo Firr. Una conquista che, a prima vista, potrebbe sembrare una semplice operazione di bilancio. Ma che, nella realtà, determinerà scelte importanti per la categoria, ad esempio sull’assistenza, ma anche sul sostegno all’impresa.”

A proposito, c’è il tema del rinnovo degli Aec, gli accordi economici ormai scaduti

“Come Fiarc, da tempo, stiamo monitorando i cambiamenti nel settore dell’intermediazione commerciale. Gli stessi Accordi Economici non possono non essere contaminati, ad esempio mettendo al centro dell’analisi e della proposta l’agente di commercio, i consulenti finanziari, gli agenti in mediazione d’affari e la Fondazione Enasarco. Credo che il lavoro svolto al tavolo con le altre organizzazioni rappresentative della categoria abbia prodotto una proposta di piattaforma contrattuale moderna e all’altezza delle esigenze dei nostri rappresentati. Ora ci attende il lavoro più duro; la trattativa con le controparti”.

Sarà abbastanza per reggere il confronto con i grandi mutamenti nella professione?

“No, ma è un primo importantissimo passo nell’ambito della contrattualistica. Ora occorrono profonde modifiche anche alle norme di settore. Dobbiamo da subito sviluppare una incisiva iniziativa politico-sindacale per dare concretezza, anche rapidamente, ad alcune priorità prima tra tutte la riforma della Legge 204 che intervenga sull’annosa questione dell’attività di procacciamento e sulla formazione obbligatoria d’ingresso e la istituzione dei crediti formativi”.

Quindi è urgente la riforma delle norme. Sarà sufficiente?  

“Insieme alla riforma della Legge 204 e il rinnovo degli AEC occorrerà far scendere in campo anche la Fondazione Enasarco con tutta una sua rivisitazione. Pensiamo ad una Fondazione che diventa essa stessa partner delle associazioni sindacali e sostegno diretto alle imprese iscritte alla cassa, siano esse preponenti che proponenti, un vero e proprio NEW DEAL del rapporto tra l’Ente previdenziale e assistenziale e le associazioni sindacali firmatarie degli AEC e della Convenzione FIRR”.

Cosa può fare la Fondazione Enasarco?

“Molto. Già la separazione del Fondo Firr è un segnale fortissimo, una diversa lettura degli investimenti in un’ottica di lungo respiro, insieme ad un buon Bilancio consuntivo, appena approvato, danno il segnale del cambiamento in atto. Un cambiamento non di facciata, ma appunto di sostanza. Occorre ora strutturare e ripensare alla missione stessa della Fondazione in cui, in sinergia e accordo con le Associazioni sindacali firmatarie degli AEC, si possa pensare a un sistema-rete capillare in grado di fornire un’attività di front office diffuso. Una nuova Mission: la capacità di erogare servizi e prestazioni, sempre più qualificati ed efficienti, come l’Assistenza sanitaria, la Certificazione del contratto di Agenzia, il Servizio previdenziale Enasarco – INPS, i Servizi e la tutela contrattuale AEC, l’Assistenza fiscale, la Formazione e il Microcredito”.

Cosa per quanto riguarda il welfare?

“È una domanda ineludibile dobbiamo essere capaci di strutturare un efficace e mirato sistema di “Welfare d’impresa” secondo il principio dell’equo ritorno di risorse ai soggetti versatori. Che se accompagnato anche da un sistema qualificato di incontro tra le esigenze degli agenti e delle preponenti farà assumere alla Fondazione e alle associazioni sindacali un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e che fanno assumere, all’agente e alla mandante, con questo progetto “pari dignità”. Non si tratta solo di fornire uno strumento di incontro “domanda/offerta” ma di organizzare un momento in cui le parti, decidendo di firmare un contratto, sottoscrivono reciprocamente un impegno progettuale”.

Programma molto ambizioso.

“Sì, si rende necessario dare concretezza ad una semplice idea: riportare Enasarco alle origini e, quindi, dare piena sostanza e dignità all’altra “mission” della Fondazione: formazione e sostegno ai propri contribuenti. Su queste idee la Fiarc avanzerà proposte concrete e di immediata attuazione, sulle quali avvieremo un ampio dibattito tra tutte le parti sociali e di un pieno coinvolgimento della Fondazione e dei suoi organi di governo, affinché ognuno possa mettere in campo il proprio bagaglio di idee, progetti ed esperienze sul campo”.

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