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Faib: Decreto taglia prezzi non prevede alcuna compensazione per i gestori carburanti

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I benzinai di Confesercenti: “il Governo scarica sui gestori tutti gli oneri dei prodotti venduti ad accisa assolta detenuti in cisterna al momento dell’adozione del taglio delle accise”

La Camera approva in via definitiva il cosiddetto decreto taglia prezzi, DL 21/22, con cui dispone la riduzione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio, dal 22 marzo us sino all’8 luglio 2022, senza le auspicate modifica in materia di recupero delle accise.

Come si ricorderà il Dl disponeva inizialmente la riduzione sino al 21 aprile, poi prorogata sino al 3 maggio dal decreto interministeriale del Mite e ora  prorogata dal testo di conversione con l’art 1 bis all’8 luglio pv.

Il testo conferma  che, in considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all’8 luglio 2022, le aliquote di accisa sui carburanti sono rideterminate nelle seguenti misure:

benzina: 478,40 euro per mille litri;
oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri;
gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi;
gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo;

Inoltre, per lo stesso periodo, l’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5 per cento.

È confermato che ai fini della corretta applicazione delle aliquote di accisa diminuite, gli esercenti i depositi commerciali di prodotti energetici assoggettati ad accisa e gli esercenti gli impianti di distribuzione stradale di carburanti devono trasmettere entro il 15 luglio 2022, all’Ufficio competente per territorio dell’ADM comunicazione dei dati relativi ai quantitativi dei carburanti giacenti nei serbatoi dei relativi depositi e impianti alla data dell’8 luglio 2022.

“Niente da fare – commentail Presidente Faib Giuseppe Sperduto – per la proposta emendativa avanzata dalle Associazioni dei gestori e tendente ad introdurre un meccanismo di compensazione di recupero per l’accisa anticipata tramite un rimborso in caso di variazioni negative delle giacenze  o un versamento in caso di variazioni positive, comunque garantendo l’invarianza di bilancio. Nonostante gli sforzi compiuti, il Governo ha confermato la propria scelta. Si tratta per Faib di  una grave insensibilità politica, in quanto scarica sui gestori, l’anello più debole della filiera, l’anticipo per i prodotti venduti ad accisa assolta e i relativi oneri finanziari, rimandando a futuri eventuali ed improbabili recuperi. Per Faib, che si è adoperata in tutte le sedi con Fegica e Figisc per il recepimento degli emendamenti all’articolato, la ratio della comunicazione dei dati di giacenza iniziali e finali non poteva che risiedere  in un meccanismo di compensazione economica a saldo delle eventuali variazioni. Ma il Governo, arroccato in una rigida posizione di chiusura, è stato capace di smentire persino la logica. Nei prossimi giorni Faib convocherà i propri organismi e deciderà sulle iniziative da assumere e il da farsi sulla materia”.

 

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