Il Consiglio ministri dà l’ok a dl ricostruzione Emilia-Romagna
Disco verde del Consiglio dei ministri alla nomina di Francesco Paolo Figliuolo a commissario per la ricostruzione delle zone piegate dall’alluvione del maggio scorso. La nomina diventerà effettiva con un provvedimento successivo, in attesa che il dl sulla ricostruzione entri in vigore.
Il Consiglio dei ministri infatti, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge e un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità.
Cosa prevede il decreto legge
Il decreto legge disciplina il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione sul territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, interessato dagli eventi
alluvionali verificatisi a partire dal 1 maggio 2023, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Il testo istituisce il Fondo per la ricostruzione e prevede la nomina di un Commissario straordinario, dotato di un’apposita struttura di supporto, il quale, in stretto raccordo con il Capo del Dipartimento della Protezione civile e con il Capo del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri definisce la programmazione delle risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi di ricostruzione pubblica e privata;
provvede alla ricognizione e all’attuazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità, d’intesa con le regioni interessate;
coordina gli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli immobili privati, anche ad uso economico-produttivo, ivi inclusi gli immobili destinati a finalità turistico-ricettiva e le infrastrutture sportive, concedendo i relativi contributi e vigilando sulla fase attuativa degli interventi stessi.
Cosa prevede ancora
Il decreto inoltre coordina la realizzazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli edifici pubblici, dei beni monumentali, delle infrastrutture e delle opere pubbliche danneggiate, anche di interesse turistico;
informa periodicamente, almeno con cadenza semestrale, la Cabina di coordinamento per la ricostruzione sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle principali criticità emerse e sulle soluzioni prospettate;
gestisce la contabilità speciale appositamente aperta;
assicura l’indirizzo e il monitoraggio su ogni altra attività prevista nei territori colpiti, anche nell’ambito della Cabina di coordinamento;
trasmette annualmente al Presidente del Consiglio dei ministri o, ove nominata, all’autorità politica delegata per la ricostruzione, una relazione sullo stato di attuazione della ricostruzione, anche al fine di individuare ulteriori misure di accelerazione e semplificazione eventualmente da adottare.
Da chi è composta la Cabina di coordinamento per la ricostruzione
La Cabina di coordinamento per la ricostruzione è composta dal Commissario straordinario alla ricostruzione che la presiede, dal Capo del Dipartimento Casa Italia e dal Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, dai presidenti delle regioni interessate e dal sindaco metropolitano, da un rappresentante delle province interessate designato dall’Unione province d’Italia e da un rappresentante dei comuni interessati designato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Cosa fa la Cabina di coordinamento per la ricostruzione
La Cabina coadiuva il Commissario:
nella progressiva integrazione tra le misure di ricostruzione; nel monitoraggio dell’avanzamento dei processi;
nella definizione dei criteri da osservare per l’adozione delle misure necessarie per favorire e regolare il proseguimento dell’esercizio delle funzioni commissariali in via ordinaria.
Il decreto definisce i criteri e le procedure per l’individuazione delle opere da ricostruire e per l’erogazione dei relativi contributi, sia per quanto riguarda l’ambito pubblico sia
per quello privato.
Il Governo, a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge, nominerà quale Commissario straordinario alla ricostruzione il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Chi è il generale Figliuolo
Nato a Potenza 62 anni fa, Figliuolo torna a mettersi a disposizione dell’esecutivo. L’ultima esperienza è del marzo 2021 quando l’allora premier Mario Draghi lo scelse come successore di Domenico Arcuri per la campagna vaccinale e la gestione della la pandemia nel Paese.
Il generale ha maturato una grande esperienza in ambito logistico. Sposato e padre di due figli, il generale Figliuolo vive a Torino. In carriera è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la decorazione di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, la Croce d’Oro ed una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito e Nato Meritorious Service Medal.
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