L’Associazione interviene sulla morte di una giovane donna durante un trattamento di medicina estetica in casa

Il recente fatto di cronaca, che ha visto coinvolta una giovane donna che aveva deciso di scegliere un trattamento di medicina estetica effettuato in casa propria da una persona non abilitato alla professione, getta un velo sulla nostra categoria, quella delle estetiste professioniste.

Sui giornali è rimbalzata prepotentemente la scorretta informazione secondo la quale un’estetista avrebbe deciso di praticare in casa un trattamento assolutamente non previsto fra quelli eseguibili dalla nostra categoria perché necessitario di un medico abilitato.

Fermo restando che la cliente ha pagato con la vita una scelta scellerata come quella di eseguire in casa una procedura che, invece, prevede la presenza di anestesisti in grado di ovviare a problemi come lo shock anafilattico che le è stato fatale, è assolutamente improponibile che tale trattamento sia stato attribuito ad una “sedicente estetista”. La persona che ha eseguito il trattamento è una “stilista ed organizzatrice di eventi” sudamericana. Nel loro paese è pratica comune “lavorare alla buona” anche con procedure che richiederebbero un professionista abilitato, quando nel nostro stato è assolutamente vietato anche solo utilizzare aghi che penetrino la pelle oltre alcuni millimetri. Attribuire quindi alla nostra categoria tale imprudenza non solo non giova all’immagine delle tante professioniste che, quotidianamente, fanno di tutto per mantenere alto il livello con trattamenti specializzati tra i quali barcamenarsi, ora che la concorrenza dei medici estetici si è fatta importante, ma denota anche la leggerezza di molti giornalisti – fortunatamente non tutti – che, alla ricerca della notizia e dello scoop, non pensano alle conseguenze dei danni causati a chi hanno nominato erroneamente e con tanta leggerezza.

Ci aspettiamo quanto prima una smentita ufficiale tanto veloce quanto lo è stata la notizia “Un’estetista ha ucciso una cliente durante un trattamento casalingo di medicina estetica”.

L’articolo Immagine e Benessere Confesercenti Abruzzo: “Non si può incolpare una categoria” proviene da Confesercenti Nazionale.

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