La Bce lascia invariati i tassi di interesse: rispettivamente al 4,25% sulle operazioni di rifinanziamento principali, al 4,50% su quelle marginale e al 3,75% sui depositi.
Nessuna sorpresa dunque rispetto alle previsioni degli analisti. Per una eventuale secondo taglio, dopo quello effettuato a inizio giugno, la Banca Centrale Europea attende di analizzare la ricca mole di dati attesa da qui fino a settembre, a partire da quelli sull’inflazione e sul mercato del lavoro. Non c’è un percorso prestabilito in vista del prossimo meeting, in programma il 12 settembre, ogni scenario resta aperto.
Il Consiglio direttivo della Bce fa sapere di essere “determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”. La Bce specifica che “manterrà i tassi di
riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”.
Per determinare livello e durata adeguati della restrizione Eurotower “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.
Il target del 2% però resta ancora distante. Il board della Bce annota che “le pressioni interne sui prezzi restano alte, l’inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che quella complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”.
“Continueremo a seguire un approccio legato ai dati meeting su meeting, per determinare il livello appropriato di politiche restrittive sui tassi”, spiega la presidente della Bce, Christine Lagarde. Che però lascia qualche spiraglio per il prossimo meeting.
Oggi il Consiglio direttivo ha “deciso all’unanimità”. Sulle mosse di settembre, Lagarde annuncia che “la decisione è aperta, dipenderà dai dati che riceveremo, non c’è un percorso predeterminato”.
La governatrice chiosa: “Da qui a settembre riceveremo molte informazioni dai dati. Sarà quello a cui guarderemo per capire se restare nella situazione attuale o fare altro. Sarà
un’estate piuttosto impegnativa”.
Lagarde ha ripetuto più volte che la Bce è determinata ad “assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”. E manterrà “i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”.
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