Sette le vittime alle quali si aggiunge un disperso
Prima notte di tregua dal maltempo per la Toscana, flagellata quasi ininterrottamente da pioggia, vento e mareggiate fin dal tardo pomeriggio di giovedì 2 novembre che hanno provocato sette vittime alle quali si aggiunge un disperso.
Una notte, quella appena trascorsa, meteorologicamente tranquilla, ma comunque di grande lavoro per gli uomini e le donne della protezione civile. La situazione, per il maltempo in molte zone della Toscana, resta infatti ancora molto critica. Soprattutto in provincia di Prato e di Pistoia ci sono intere aree ancora sommerse dall’acqua e dal fango e sono ancora tanti gli abitanti costretti a dormire fuori da casa.
Altro grosso problema non ancora completamente risolto riguarda l’energia elettrica che ancora manca in numerose zone. Da Prato a Montemurlo, da Campi Bisenzio a Poggio a Caiano, intanto, oggi ancora scuole chiuse in molti dei comuni maggiormente flagellati dal maltempo.
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, nominato Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza, ha sottolineato: ”Incomincia ad essere forte la richiesta di chiarezza sulle procedure per ottenere rimborsi ed avere una compensazione dei danni subiti. Danni che ad oggi quantifico in almeno cinquecento milioni di euro, tra pubblico e privato, in un’area della Toscana, come quella tra Firenze, Prato e Pistoia, che è tra le più laboriosa, densa di piccole e medie imprese, con case che si alternano ad aziende e capannoni”.
Per questo Giani fa un appello agli istituti bancari: ”In questo momento c’è bisogno di grande tolleranza e supporto. Dobbiamo studiare modi per sospendere i mutui: tanti me lo hanno chiesto. Studiamo anche un modo per fermare la concentrazione di bollette: chiederò una sospensione per gli alluvionati. Cerchiamo infine di portare aiuto anche con il microcredito, attraverso piccoli prestiti, perché possa mettersi subito in moto un circuito dell’economia della ricostruzione”.
Strade, ma soprattutto fanghi e rifiuti stanno diventando la nuova emergenza dopo l’alluvione: i fanghi per l’appunto da rimuovere e i rifiuti da portare via. ”Sui fanghi – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile Monia Monni – adotteremo la strategia già messa in campo di recente in Emilia Romagna, con cui siamo in contatto. Stiamo lavorando ad un accordo quadro con gli spurghisti che decideranno di aderire. Ci saranno tariffe orarie concordate e l’accordo permetterà ad Alia, gestore dei rifiuti, di programmare le priorità degli interventi da eseguire, prima fra tutte far tornare le fogne a ricevere”.
Altra emergenza è quella dei rifiuti. Si stanno accatastando e sono sempre più numerosi. ”Sono già piene – racconta Monni – alcune aree di stoccaggio individuate dai Comuni e da domani un referente di Alia sarà presente nella sala operativa della Protezione civile per coordinarsi al meglio”. Il presidente Giani ha già firmato l’ordinanza che equipara i rifiuti speciali a quelli urbani.
Gli operatori lavoreranno prevalentemente di notte, per complicare di meno la viabilità. ”Non riusciremo però a togliere tutti i rifiuti in un tempo brevissimo – avverte Monni. Solo per i rifiuti urbani si parla al momento di almeno 150 mila tonnellate”.
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