Per Confesercenti la flessione dei costi energetici di questo periodo non è sufficiente per dare
respiro alle piccole e medie imprese del commercio e del turismo, che nel 2023 pagheranno bollette
di gas e luce 2 miliardi di euro in più rispetto al 2021. “Se da una parte il DL Bollette approvato dal
Governo – commenta così il comunicato nazionale Confesercenti il presidente provinciale Michele
Piccirillo – prosegue sulla strada della mitigazione della crescita dei prezzi dell’energia, dall’altro si
affida molto alla spontanea riduzione dei prezzi. Dai 18 miliardi stanziati con la legge di bilancio per
il primo trimestre 2023 si è passati infatti a soli 3,8 miliardi per il periodo tra aprile e giugno. Una
riduzione dell’80% a fronte di una riduzione del 20% circa del costo delle bollette. Risorse
insufficienti per salvaguardare le PMI italiane. La riduzione delle misure contro il caro-bollette è
stata quindi più drastica di quanto previsto, per l’impatto che i costi energetici hanno ancora sulle
piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione. Rispetto al 2022 le tariffe sono
calate, ma sono comunque più alte rispetto al 2021, prima dell’esplosione dei prezzi di energia e gas:
pur considerando che da aprile si dovrebbero registrare, in bolletta, delle consistenti riduzioni, un bar
sosterrà quest’anno costi ancora oltre il 21% più elevati di quelli di 2 anni fa, un negozio di ortofrutta
il 15% in più”. Per le famiglie la situazione non è troppo differente: la bolletta energetica sta
scendendo, ma resta ad un livello molto elevato, soprattutto a causa, anche qui, della componente
elettrica: nel 2023 gli italiani pagheranno 39 miliardi, 7,8 miliardi in più rispetto a due anni fa.
Confesercenti invita a monitorare attentamente l’impatto del taglio dei sostegni per essere pronti a
rafforzarli nuovamente in caso questo fosse ancora eccessivo per le piccole attività economiche.
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