Il Presidente Rossi: “Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese un virus che distrugge bilanci e redditività”
L’inflazione e il caro bollette stanno frenando le vendite.
Per contrastare tale andamento, la soluzione adottata dalla maggior parte delle PMI padovane è aumentare i prezzi sui cartellini. Una decisione sofferta ma inevitabile, dettata dalla pesante crisi dei consumi che anche il nostro tessuto commerciale sta vivendo.
Questo è ciò che emerso dal sondaggio dell’Osservatorio Economico di Confesercenti del Veneto Centrale, un’indagine che ha coinvolto 165 Piccole e Medie Imprese padovane, volta ad indagare lo stato di salute delle aziende associate in questo periodo di inflazione e rialzi energetici.
Nello specifico, ben il 35,8% delle imprese intervistate, sceglie come prima opzione quella di aumentare i prezzi. Il 19,4% è più propenso a introdurre attrezzature a maggior risparmio energetico e il 15,8% ha deciso di contrastare il caro bollette con la riduzione degli orari di lavoro e di apertura al pubblico. Più del 10%, il 12,1%, vede davanti a sé la sola e drastica opzione di sospendere l’attività.
Anche i commercianti padovani, stanno vivendo sulla loro pelle le conseguenze più nere della recessione. E le loro previsioni per fine anno non sono ottimiste: alla domanda “Nell’ultimo trimestre dell’anno, Lei che fatturato si aspetta?”, il 36,7% lo stima inferiore e il 25,5% stabile rispetto all’anno precedente. D’altro canto, un 16,3% lo crede in aumento.
Come sarà possibile risollevarsi?
Per le PMI padovane la risposta è chiara: secondo il 68,5% degli intervistati, bisogna introdurre delle misure per contenere gli importi delle bollette. Lo deve fare il Governo e al più presto. Ormai la stagione fredda è alle porte.
Per il 36,4% sono necessari interventi per frenare l’aumento dei prezzi di beni e servizi. Il 24,9% vorrebbe invece una riduzione del cuneo fiscale.
Il Presidente di Confesercenti Nicola Rossi dichiara: “Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese, un virus che distrugge bilanci e redditività. E questo nonostante gli interventi di sostegno fin qui adottati dal Governo, che sono insufficienti.
Sulla spinta degli aumenti energetici, oggi diventa sempre più difficile contenere i prezzi. L’indagine dimostra come la crisi in atto non consente più alle aziende di assorbire gli aumenti delle bollette che ormai sono insostenibili anche per imprese non energivore. Negli ultimi mesi, le imprese hanno ridotto al minimo i loro guadagni nel tentativo di non scaricare sui consumatori i maggiori costi e, ancora oggi, la tendenza è quella di ricorrere a misure straordinarie riducendo l’attività per contenere le spese, ma la ricaduta sui prezzi è ormai inevitabile.
Servono interventi mirati immediati. Gli effetti della congiuntura internazionale, di un’inflazione fuori controllo, dall’impennata dei costi dell’energia e della recessione che si profila all’orizzonte rischia di dare il colpo di grazia a numerosi settori dell’economia nazionale. Questo scenario deve essere scongiurato in ogni modo possibile.”
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