«Nessuno di noi vuole la riapertura dell’incrocio sull’Aurelia, anzi siamo perfettamente d’accordo sulla chiusura vista la pericolosità, quello che chiediamo è la possibilità di raggiungere il Parco, Alberese e Grosseto in sicurezza». Afferma l’imprenditrice Barbara Duchi. La sua posizione non è isola, ma è condivisa da imprenditori e residenti della zona di Banditella.
Nella zona vivono 80 famiglie e una cinquantina di aziende tra agriturismi, ristoranti, aziende agricole e allevatori anche molto importanti.
Un grido di aiuto, quello degli imprenditori, che va di pari passo alle parole del presidente del Parco della Maremma Simone Rusci, alle quali Confesercenti Grosseto fa eco, condividendo le inquietudini e le posizioni espresse.
«Riteniamo necessario far sentire la nostra voce in merito alla decisione Anas di chiusura dei varchi se non c’è una seria alternativa nella viabilità – afferma il direttore provinciale di Confesercenti Andrea Biondi. Oltre il danno di non avere a tutt’oggi certezza sulla realizzazione della messa in sicurezza di quel tratto stradale, ad oggi la beffa della chiusura che penalizza residenti ed imprese».
Ieri il comitato che riunisce famiglie e imprese ha incontrato il prefetto e Anas «Ci è stato detto che verranno fatte corsie di decelerazione, ma per una viabilità alternativa rimandano alla messa in sicurezza dell’Aurelia – proseguono gli operatori economici della zona».
«Stiamo parlando di una cosa che attendiamo da 40 anni. Noi vogliamo un sottopasso che ci colleghi al Parco e a Grosseto. Stiamo parlando di un piccolo sottopasso tra Banditella e Mulinaccio, che ci ricolleghi ad Alberese chiudendo l’accesso all’Aurelia. Senza saremo costretti a fare ogni volta 13 chilometri in più per tornare a casa, per andare a lavoro. Ci sono aziende con molti dipendenti, abbiamo clienti che vengono da Grosseto».
«La nostra economia, quella di decine di imprese, potrebbe subire un duro colpo. È come se, di punto in bianco, a un grossetano spostassero la casa a Marina di Grosseto. Lo ripetiamo, siamo d’accordo con la chiusura degli incroci perché sono pericolosi, vogliamo la messa in sicurezza, anzi siamo i primi a chiederla, ma dateci un’alternativa per tornare a casa e per continuare a lavorare».
«Ci uniamo alla voce già levata dal Parco della Maremma attraverso il suo presidente Simone Rusci, ed alle proposte poste per superare quanto già in via di realizzazione senza alcuna concertazione e dialogo con il territorio. Facciamo per questo appello a tutte le istituzioni pubbliche perché ascoltino tale posizione di ferma protesta» conclude Biondi.
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