Home Comunicati Stampa ZES: Confesercenti, bene zona unica, può semplificare. Includere tra i beneficiari anche le imprese di turismo, commercio e servizi, “settori fondamentali per lo sviluppo del Sud”

ZES: Confesercenti, bene zona unica, può semplificare. Includere tra i beneficiari anche le imprese di turismo, commercio e servizi, “settori fondamentali per lo sviluppo del Sud”

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La Zona Economica Speciale (ZES) unica è una novità importante, che potrebbe aiutare a semplificare l’accesso delle imprese alle agevolazioni. È però indispensabile ampliare la platea di beneficiari, includendo le attività del turismo, del commercio e dei servizi, settori economici che riteniamo fondamentali per lo sviluppo delle regioni del Meridione e delle Isole”.

Così Confesercenti, in occasione dell’incontro tavolo partenariale del Terziario per l’adozione del Piano Strategico della Zes Unica, presso il Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione ed il PNRR.

“Il turismo è un volano imprescindibile per l’economia del sud. Però, per approfittare di tutte le potenzialità di crescita che questo è in grado di attivare, bisogna sostenere anche i servizi ed il commercio di prossimità, che permettono di trasformare l’arrivo di flussi turistici in spesa sul territorio. Dobbiamo pensare al sistema turismo come ad un ecosistema, puntando a uno sviluppo consapevole in una nuova ottica sostenibile nella costruzione e nell’espansione di aree ricettive diffuse”, spiega Vincenzo Schiavo, Vicepresidente nazionale di Confesercenti con delega al Sud.

“In uno scenario competitivo come quello attuale sono tante le variabili che influenzano la scelta dei turisti e degli imprenditori-investitori. Queste variabili possono fare la differenza e rendere unica una destinazione, a partire dalla ricchezza dell’offerta ricettiva, ma anche dalle caratteristiche del tessuto imprenditoriale del territorio. Ad esempio, il livello qualitativo dei servizi – commerciali e non – per il turista ed i cittadini, il sistema dei trasporti, la fruibilità e la tutela delle risorse ambientali e storiche, la valorizzazione delle tradizioni culinarie, la presenza di aree di aggregazione e di scambio culturale e così via. Tutti questi elementi compongono quello che può definirsi “ambiente” economico, socio-culturale e naturale. Diventa quindi necessario sviluppare nuovi modelli organizzativi per potenziare forme di turismo orientate alla produzione di valore e cioè tendenti a migliorare la qualità dell’offerta e ad aumentare i servizi forniti dai singoli operatori e dai territori”.

“Le risorse europee in arrivo – conclude Schiavo – sono un’opportunità straordinaria che non possiamo mancare, e quindi mai come ora è importante ragionare con strategie lungimiranti per introdurre temi quali il rafforzamento delle destinazioni turistiche del sud per cogliere l’opportunità di nuovi turismi, il potenziamento della quantità e qualità dell’offerta, in particolare della ricettività e la valorizzazione di attrattori naturali e strutture aggregative, e infine la spinta alla diffusione di innovazione e digitalizzazione. E’ necessario il coinvolgimento delle comunità locali e l’incentivazione agli investimenti per hotel, villaggi turistici, parchi divertimento”.

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